Il Ritorno da un viaggio è un evento importante alla pari della partenza. Durante il viaggio lentamente ci lasciamo permeare dal luogo e al ritorno siamo di nuovo catapultati in quello che abbiamo lasciato, ma che nel frattempo ha continuato la sua vita.
Il rientro da Cuba è un pò come un ritorno al futuro, si lasciano gli anni '50 per ritornare nel 3°millennio.
La prima impressione che si ha arrivando all' Havana è quella di una vecchia signora in attesa adagiata sul mare. In attesa non si sa bene se di qualcuno che le rifaccia il trucco, qualcuno che la protegga dal tempo che inesorabile la divora, o in attesa della sera avvolta nella sua vita lenta e dalle sue case fatiscenti.
Il Malecòn è lo specchio di questa città, con le case di Habana Centro che si sgretolano sotto i colpi della salsedine e delle intemperie, con le poche fumose macchine che lo percorrono, con i numerosi cubani che al calar del sole lo fanno brulicare di vita. Nelle poche luci della sera la città appare più misteriosa e gli accalappia turisti quasi scompaiono. Nelle sottili ombre della notte si ci può quasi sentire cubani.
Un antico proverbio dice che "L'uomo che torna da un viaggio non è mai come quello che è partito", non so quanto profondo sia il segno che Cuba ci ha lasciato ci vorrà un pò di tempo per dirlo. Certo ci aspettavamo qualcosa in più dal mare e dalle spiagge, la doppia moneta e i prezzi per turisti non aiutano certo a sentirsi parte del paese che si sta vivendo e probabilmente serve più tempo che in altri posti per capire. Di certo però, se avrete la fortuna di incontrare i cubani che vi aprono la loro porta senza secondi fini, capirete quanto le distanze possano essere brevi e avrete la piacevole sensazione di stare a casa vostra, o forse meglio, anche se siete appena entrati in casa di uno sconosciuto.........
Ci vorrà un pò per riordinare le idee, ma per chi avrà pazienza prossimamente on-line il diario di viaggio e una bella carrellata di foto.